venerdì 2 agosto 2013

DALLA TERRA DELLE AQUILE

Il 21 luglio  siamo arrivati nella comunità delle suore di Shengjin. 
Noi, un piccolo gruppo misto di veronesi e bresciani, abbiamo trascorso, qui, nella terra  delle due aquile, giorni strani e preziosi.
Cosa abbiamo fatto?
Ci siamo, solo, lasciati coinvolgere.
Prima di tutto dagli sguardi puliti dei bambini albanesi durante l'esperienza di animazione al Grever.
Li abbiamo guardati giocare dove giocano sempre: nei loro cortili. Li abbiamo seguiti con gli occhi mentre si appropriavano della loro nuova scuola, dipingendone, con le mani e con i sorrisi, i muri ancora nudi dall'intonaco.
Abbiamo ballato con loro, disegnato, raccontato storie. Ce li siamo stretti addosso, in abbracci veri.
Ma ci siamo lasciati prendere e afferrare anche dalla risata  dolorosa di Lindita e della sua famiglia, che vive la situazione terribile della vendetta.
L'eroismo chiaro di chi come Valbona aiuta queste famiglie e quello schietto ma non meno coraggioso dei volontari della Casa della Speranza di Vilipoja, che prendono per mano i disabili  dimenticati dalla loro Albania, ci hanno accecato.
Ci siamo, anche, sporcati per togliere lo sporco e l'immondizia  dalla nuova chiesa, ancora in costruzione.
Ci siamo arrabbiati quando non abbiamo capito o non siamo stati capiti. 
Ci siamo indignati quando abbiamo guardato gli occhi della miseria che abita una baracca con il tetto che cade e una puzza che fa male.
Ma ci siamo, credo,  anche e soprattutto, innamorati. 
Forse di un bene intravisto per strada,  di un"faliminderit " sussurrato, di una gioia intuita, di un paio di occhi consumati.

I GIOVANI DEL GRIVER SHENGJIN